Nel 1936, molto prima che la pubblicità si impadronisse del nostro vivere quotidiano, al Teatro Gerolamo di Milano la Compagnia Carlo Colla e Figli faceva nascere i "bozzetti pubblicitari".
Il primo esempio si intitolava "Il castello del diavolo" ed era ben lontano dai brevissimi spot a cui ora siamo abituati: si trattava di uno spettacolo vero e proprio, durava due ore, contava una sessantina di personaggi impersonati da marionette create da Ambrogio Casati e vestite con i costumi della sartoria Caramba e il tutto era interamente sponsorizzato, come diremmo oggi, dalla Bayer.
A risolvere in bene la maledizione gettata dal diavolo sulla Val Malsana e sui suoi abitanti caduti ammalati, appariva a fine spettacolo il giovane Bayerino.
Entrava in scena su una Topolino, assistito dalla Fata Aspirina e armato di una valigetta piena di pastiglie che, distribuite alla popolazione, guarivano, immediatamente e miracolosamente, grandi e piccini.
Il primo esempio si intitolava "Il castello del diavolo" ed era ben lontano dai brevissimi spot a cui ora siamo abituati: si trattava di uno spettacolo vero e proprio, durava due ore, contava una sessantina di personaggi impersonati da marionette create da Ambrogio Casati e vestite con i costumi della sartoria Caramba e il tutto era interamente sponsorizzato, come diremmo oggi, dalla Bayer.
A risolvere in bene la maledizione gettata dal diavolo sulla Val Malsana e sui suoi abitanti caduti ammalati, appariva a fine spettacolo il giovane Bayerino.
Entrava in scena su una Topolino, assistito dalla Fata Aspirina e armato di una valigetta piena di pastiglie che, distribuite alla popolazione, guarivano, immediatamente e miracolosamente, grandi e piccini.